
Erbe spontanee in cucina: perché sono importanti?
La goccia nell’oceano
Nei decenni scorsi solo una cerchia abbastanza ristretta di persone era interessata al mondo delle erbe spontanee.
Ultimamente, invece, sembra che questa tendenza si sia ribaltata e ci siano molti appassionati che vogliono imparare a riconoscerle ed utilizzarle.
Questo articolo è l’estratto di un’intervista fatta a Lena Deckert, ideatrice del progetto Erbe nel Piatto. Qui abbiamo voluto fornire alcuni spunti per contribuire a far tornare in auge un’attività che riteniamo sia molto importante sotto molteplici aspetti: educativo, salutistico, ambientale, sociale.
Ci siamo voluti concentrare principalmente sui benefici delle seguenti fasi: quella di riconoscimento e raccolta e quella di utilizzo in cucina.
L’obiettivo della categoria “logiche non convenzionali” è stimolare un’espansione di consapevolezza, che porti a contemplare l’esistenza di alternative virtuose rispetto a ciò che ci viene proposto normalmente come unica via. In altri termini, cerchiamo di scardinare il cosiddetto “pensiero unico” o “monopensiero”.
Buona lettura!

Indice
La salute a 360°
Orticoltura ed erbe spontanee a confronto
Biodiversità
Creatività e divertimento
Consapevolezza
Valorizzazione del territorio
Il legame con gli antenati
Riconnettersi con la natura
Riflessioni finali
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Libri consigliati
La salute a 360°
Quando passeggiamo per raccogliere erbe spontanee ci esponiamo alla luce del sole, respiriamo aria pulita, facciamo movimento fisico. Queste erbe sono ricchissime di vitamine e sali minerali e hanno tantissime proprietà curative.
I colori, i profumi e i suoni della natura portano bellezza nella nostra vita diventando così uno strumento di autoguarigione.
“Andare ad erbe” richiede concentrazione e presenza, consentendoci di staccare momentaneamente dallo stress della vita quotidiana.
Riconoscere erbe spontanee e poi trasformarle è un elogio alla lentezza. Nelle società passate si dava valore ad ogni gesto e qualsiasi atto richiedesse pazienza, conoscenza e dedizione.
Molte attività che costellano il mondo di oggi sono spesso accompagnate dall’aggettivo “fast” (basti pensare al comunissimo fast food), segno di una società che va sempre più di fretta, perdendo la magia dell’attimo presente.
Per concludere possiamo dire che raccogliere e mangiare erbe spontanee è un atto di cura ma anche di consapevolezza, di presenza, di cultura, di crescita personale.
Orticoltura ed erbe spontanee a confronto

Proviamo a pensare ai vari tipi di coltivazioni che conosciamo. Ogni volta che andiamo a piantare un seme, stiamo scegliendo noi, in base alle nostre esigenze, quali saranno le condizioni che accompagneranno la crescita di quel vegetale: temperatura, fertilità del terreno, habitat, stagione, altitudine, latitudine.

Le erbe spontanee, al contrario, crescono nei tempi e negli spazi a loro più adatti. Non hanno bisogno né di essere annaffiate né nutrite da concimi, naturali o di sintesi che siano. Sono indipendenti. Questa caratteristica le rende estremamente più resistenti e le conferisce dei valori nutrizionali maggiori rispetto alla verdura o alla frutta che consumiamo solitamente.
Lasciando che crescano spontaneamente, inoltre, favoriamo il mantenimento degli equilibri dell’ecosistema che in agricoltura vengono, in modo più o meno consistente, alterati.
In altri termini possiamo dire che sono a tutti gli effetti BIO-logiche.
Biodiversità
Negli ultimi decenni, con l’avvento della grande distribuzione, le scelte alimentari di gran parte dei popoli del pianeta sono diventate sempre più monotone. Pensiamo di portare nelle nostre tavole cibi diversi solo perché vengono presentati in modalità differenti, sebbene gli ingredienti di base siano a grandi linee sempre gli stessi.

Integrando nella nostra dieta le erbe spontanee commestibili favoriremo la biodiversità sotto molteplici aspetti:
- La salute del nostro intestino è strettamente correlata a quella del nostro organismo. L’equilibrio di ogni sistema si basa sul concetto di biodiversità. Più microrganismi differenti assumeremo attraverso la nostra alimentazione, più la flora batterica intestinale sarà ricca e supporterà il nostro livello generale di benessere;
- Mangiamo sempre le stesse cose e viviamo in ambienti per lo più monocromatici, asettici e geometricamente regolari. In questo modo abbiamo assopito il nostro sistema percettivo e di conseguenza anche la nostra capacità creativa. Avventurandoci in attività di riconoscimento erbe, la natura ci avvolgerà con i suoni, i colori e gli odori che la caratterizzano e permetterà di risvegliare i nostri sensi. Sperimentando nuovi sapori, anche il nostro sistema gustativo ne trarrà vantaggio;
- Gli esseri viventi sono strettamente interconnessi. Basti pensare che il ciclo mestruale della maggior parte delle donne nel mondo avviene nello stesso periodo. Come esseri umani, per preservare i nostri equilibri e quindi la nostra salute, abbiamo bisogno di nutrirci seguendo la stagionalità dei cibi. Scegliendo questa tipologia di alimentazione, ne trarremo beneficio sia noi che l’ecosistema, di cui peraltro siamo parte integrante;
- Il mercato cerca sempre di far corrispondere la domanda all’offerta. Abbiamo il potere di decidere, ogni giorno della nostra vita, quale direzione far prendere alla nostra società. Se consumiamo abitualmente cibi raffinati o provenienti da monocolture, incentiveremo una produzione che tende a distruggere la biodiversità. Se, invece, diverremo consapevoli del nostro grande potere di acquisto, o in questa caso di scelta alternativa, toglieremo terreno fertile alle grandi multinazionali che non avranno più richiesta di determinati cibi e di conseguenza dovranno abbandonare le loro politiche di sfruttamento e distruzione
Creatività e divertimento

Imparare a riconoscere le erbe spontanee è un’attività estremamente dilettevole. Provate ad immaginare. Andate a fare una passeggiata in un bosco e, invece di essere assorti nelle preoccupazioni del passato o del futuro, staccate per un attimo la spina entrando in uno stato di presenza che vi renda consapevoli di ciò che avete attorno.
Non si tratta più solo di “erbacce”. Ogni pianta ha un nome, delle proprietà nutritive e porta con sé un messaggio specifico. Alcune sono commestibili, altre possono essere utilizzate per preparare cosmetici e rimedi officinali ed altre ancora sono velenose.
Con le erbe spontanee possiamo sbizzarrirci: cucinare per degli ospiti e stupirli con piatti colorati e ricchi di sapori inediti, passeggiare in compagnia alla scoperta di nuove erbe o passare del tempo in famiglia per dar vita a nuove creazioni culinarie, cosmetiche od officinali che siano.
Si tratta di tornare ad essere consapevoli della grande abbondanza di cui siamo circondati e ricreare un nuovo legame con il mondo delle erbe, facendole diventare parte integrante della nostra quotidianità.
Consapevolezza
Introdurre nella propria dieta erbe spontanee equivale a sapere ciò che si mangia dall’inizio alla fine.
Conoscendole, smettiamo di far dipendere la nostra alimentazione dalle multinazionali e facciamo un gran favore alle nostre tasche.
La natura ci offre ogni giorno tutto ciò di cui abbiamo bisogno per sostentarci.
Valorizzazione del territorio
Imparare a riconoscere le piante selvatiche significa valorizzare le risorse del proprio territorio.
Molto spesso vengono acquistati cibi dall’altra parte del mondo solo perché si ignora l’esistenza di veri e propri “super food” nel giardino di casa nostra.
Le erbe spontanee sono gratuite, sempre reperibili e possono essere raccolte da chiunque, previa una certa preparazione nell’ambito per non incorrere in pericoli o alterare gli equilibri della natura circostante.
Il legame con gli antenati
Affacciarsi al magico mondo delle erbe vuol dire mantenere vivo quel legame con i nostri avi che i cambiamenti sociali e culturali rischiano di spezzare.
Le piante selvatiche fanno parte del patrimonio culturale di tutti i popoli del mondo: venivano utilizzate in cucina, nei rituali, come rimedi officinali, come ornamenti, per tingere tessuti.
Riconnettersi con la natura
I ritmi di vita e i condizionamenti sociali e culturali della nostra società ci hanno allontanato sempre di più da ciò che ci circonda. Ponendo l’attenzione su ciò che sta fuori di noi ci accorgiamo della meraviglia che da sempre ci avvolge, impariamo a riconoscere il mutuare delle stagioni, iniziamo a comprendere la grande trama sottile che ci unisce a tutto il creato.
Noi siamo fatti della stessa materia di piante, alberi o fiori. Tutto ciò che vediamo è il prodotto di infiniti scambi che avvengono tra il terreno, l’aria, il sole, gli insetti e gli altri elementi che compongono l’ecosistema. Quando ci cibiamo di erbe spontanee, stiamo portando dentro di noi Vita, al contrario di ciò che accade quando mangiamo cibi trasformati industrialmente. In questo modo ci riconnettiamo con la natura.
Riflessioni finali
Con questo viaggio abbiamo voluto stimolare delle riflessioni sul potere delle nostre scelte. Ogni
giorno possiamo decidere in che modo prenderci cura della nostra salute e del mondo circostante e
lo possiamo fare con ciò che da sempre abbiamo attorno a noi, in modo semplice, divertente e sostenibile.
Se ci riavviciniamo alla natura potremo veramente curare noi stessi e di conseguenza il mondo.
Articoli correlati
Di seguito vi forniremo l’elenco di alcune realtà che trattano tematiche riguardanti le erbe spontanee con lo scopo di fornire strumenti concreti che possano portarvi ad avvicinarvi sempre di più a questo mondo:
Remedia: piante selvatiche, spiriti liberi
Erbe nel piatto: un progetto che unisce cucina e natura
Libri consigliati
Di seguito riportiamo alcuni libri consigliati da Lena Deckert, ideatrice del progetto Erbe nel Piatto: